Confraternita di San Giacomo Maggiore di Toleto


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Mostra di fotografie di Giulia Torrielli 'Silenzi e parole' - 2008

Iniziative


Una contraddizione vera e propria contrapporre al silenzio le parole eppure hanno molto in comune e spesso acquistano significati simili. A quanti sarà capitato di percepire in un silenzio l’infinità che neanche mille parole avrebbero potuto spiegare, oppure usare una sola parola per dare senso a tutta una vita.

Questa mostra fotografica intende proporre scatti di “silenzio”, attimi fermati rapidamente prima che sfuggano per sempre, e accostarvi delle parole per rafforzare il significato che già fortemente emanano.
La fotografia di Giulia è un esperimento, che si basa sull’istantanetà dell’attimo, proprio come facevano gl’impressionisti mentre dipingevano “en plain air” con l’unico scopo di immortalare quell’attimo caratterizzato da una precisa luce, e da un dato tempo che sfuggevole non si ripeterà. E’ una fotografia fatta da cammini nel silenzio della natura e del mondo per cercare di estrapolare sensazioni, che tramite le parole vengono tradotte per essere leggili da tutti.

Questa mostra intende proporre scatti fotografici immediati, istintivi, a volte privi di regole fotografiche, ma che hanno lo scopo di trasmettere quelle sensazioni che l’autrice ha provato in quel momento, e con l’ausilio delle parole, traduce ciò che la Natura le ha suggerito. Per tanto si tratta di “Silenzi che ispirano le Parole”
E parole che danno significato al Silenzio.

L’occhio di Giulia scruta attraverso le emozioni ancestrali alla ricerca degli attimi persi della memoria. La sua penna rallenta l’inesorabile fluire del tempo fino a fermarlo sul “deja vu” di ricordi scolpiti nella mente.
Conosco Giulia da qualche anno, conosco l’abilità delle sue mani, conosco la gentilezza del suo animo, ma conoscere Giulia è come conoscere l’amica di sempre, che ti parla col cuore dei suoi ricordi di bambina e ti ferma le immagini con le sue sensibilità di donna.


Mauro Ivaldi - Pittore



La fotografia di Giulia spesso è caratterizzata da soggetti in bianco e nero e in seppia.
Per l’autrice il bianco e nero ha un significato particolare, per lei è un tuffo nel passato, in tempi trascorsi, dove la vita era forse più semplice, ma dura; dove anche le piccole cose avevano un valore immenso e la stessa vita era realmente vissuta.
Con il bianco e nero immagina il passato e cerca di ricostruirequel modo di vivere. Le sue foto spesso hanno forti contrasti di scuri, per accentuare la lontananza temporale che esiste tra il passato e l’”oggi”, e velare le immagini di quella malinconia, la stessa che scaturisce nell’osservatore mentre contempla le vecchie foto di famiglia, nascoste in una scatola di latta arrugginita in solaio.
Solitamente i bianchi e neri sono immagini poetiche, , ricche di solitudine e reverenza per tutto ciò che è trascorso, che però ci appartiene come noi apparteniamo ad esso, visto che è la terra dove affondiamo le nostre radici.

Per le caratterizzazioni in seppia vale un discorso a parte.
L’autrice idealizza le scene in seppia, le colloca fuori dal tempo; sono immagini di una natura lontana, sconosciuta, effimera, che la si può afferrare solo attraverso lesue foto.
Gli scatti con questo viraggio diventano scene idilliache,quasi oniriche.
L’artista attribuisce a queste immagini una valenza romantica ed infinita, per lei sono testimonianza di una Non-realtà che và oltre il mondo del conscio,collocandosi in una sfera spirituale a se stante, dove lei può plasmare i sentimenti che ne scaturiscono a suo piacimento .

Interessanti sono gli studi sul tramonto, in cui la protagonista è la luce.
L’autrice ha colto diversi scatti di vari tramonti, i cui vuole esaltare il ruolo della luce, che dà consistenza a tutto ciò che ci sta intorno, e il momento più adatto per vedere l’apice della sua maestria, è senz’altrol’alba eil tramonto.
Questi due momenti testimoniano la nascita e la morte della luce.
Ci si rende conto che tutti i giorni possiamo vedere delle vere opere d’arte irripetibili, soltanto osservando il cielo che si macchia di infinite sfumature, mentre il buio avanza fino astendere il suo velo su ogni cosa, che resta indistinguibile e immota.

Il Centro Studi Pietro Ivaldi e la Confraternita di San Giacomo Maggiore di Toleto sono lieti di continuare una tradizione ormai consolidata ospitando una giovane artista che propone un mix di scatti e poesie, diverse espressioni d’arte che hanno in comune una spiccata sensibilità non verso il mondo che la circonda.
Auguriamo a Giulia lo stesso successo degli artisti che l’hanno preceduta esponendo nei nostri locali.

Enrico Ivaldi


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